Scintille di Consapevolezza - "Intro" - 1Sono felice di dare il via a questa nuova avventura, che spero accompagnerà molti di voi in un percorso verso "la migliore versione di noi stessi".
Per raccontarvi un po’ il senso di "Scintille di Consapevolezza", ho pensato di iniziare da una storia... una storia che molti di voi sicuramente conosceranno, ma che credo possa introdurci bene all’argomento...
E’ la storia di una rana, una rana che somiglia a molti di noi...
Un giorno, la nostra rana si trovò a nuotare tranquillamente in un pentolone pieno di acqua fresca. il fuoco sotto la pentola, tuttavia, era acceso... ...l’acqua, piano piano si riscaldava e presto diventò tiepida. la rana continuava a trovarla piuttosto gradevole e continuò a nuotare... Nel frattempo, la temperatura saliva e l’acqua, in breve, divenne calda. Un pò più calda di quanto la rana, effettivamente, non apprezzasse. Si stancò un pochino, tuttavia non si spaventò. L’acqua, a quel punto, divenne davvero troppo calda e la rana la trovò molto sgradevole... Tuttavia, essendosi molto indebolita, non ebbe la forza di reagire. Così, continuò a sopportare, senza fare nulla... Nel frattempo, tuttavia, la temperatura continuava a salire, fino al momento in cui la rana finì, semplicemente, morta bollita...
Naturalmente, se la stessa rana fosse si fosse immersa direttamente nell’acqua a 50°, avrebbe dato un forte colpo di zampa e sarebbe balzata immediatamente fuori dal pentolone...
Che dire... la storia della rana rappresenta, purtroppo, una metafora della vita di molti di noi... possiamo applicare questa storia a molte delle situazioni che affrontiamo quotidianamente nella nostra vita come il lavoro, una relazione, una situazione familiare......se ci guardiamo intorno, si possono scoprire molte situazioni nelle quali abbiamo la tendenza ad adagiarci, anzichè lottare per cambiare la situazione, se non addirittura "scappare".
Fondamentalmente, la paura più grande che abbiamo quando si tratta di andare contro qualcosas che, nel bene o nel male, ci fa stare in equilibrio, è la paura del cambiamento.
Inevitabilmente, quando la rana dovrebbe saltare fuori dalla pentola, dovrebbe anche cambiare la sua situazione e questo la spaventa molto più dell’acqua che si sta scaldando.
Accettare ogni cosa e adeguarsi, adagiandosi sul fondo e lasciando che le cose accadono, è il modo più facile e veloce per lasciar andare la nostra vita e perdere il potere che, invece, abbiamo di modificare le cose che non ci fanno stare bene. Ma davvero, vogliamo, invece, sopportare fino a quando non brucia? Fino a quando la situazione non diventa, ormai, più sostenibile?
Questo porta ad accumulare piccole dosi di dolore (calore), piccole frustrazioni, che magari, sul momento non crediamo neppure importanti e/o deleterie, ma che, a lungo andare, possono sfociare in tristezza, depressione e, sostanzialmente, all’infelicità...
E tu, cosa vuoi per te?(...se ti va, raccontamelo in un commento)
di Arianna Murrone(Psicologa, Psicoterapeuta, Mediatore Familiare e Facilitatrice del Metodo "Tutta un’altra Vita")